La serie dei luoghi, costituita da
paesi e paesi geometrici realizzate dal 1998 al 2000, apre le porte
su un mondo irreale, visionario, atemporale, eppure familiare.
Un mondo che strizza l'occhio alle atmosfere e ai paesaggi di ispirazione
futurista.
L'autore compie qui un passo verso un surrealismo dal sapore metafisico,
influenzato dai lavori di Dalì, De Chirico ed Escher.
In questi lavori ad olio, un sapiente accostamento di figure geometriche
(sfere, parallelepipedi, piramidi...), falsi piani e prospettive
incongrue dà vita a città in cui la presenza dell'uomo è bandita.
Città mute, silenziose, dove palazzi, piazza ed edifici si fanno
ammirare per la semplicità della loro forma e richiamano alla mente
l'iconografia futurista.Un modo per denunciare l'alienazione nelle
grandi metropoli?
Eppure non è da sottovalutare l'impiego di una vasta gamma di colori
brillanti sia caldi sia freddi,stesi per la maggior parte in maniera
uniforme, che contrasta con la freddezza delle figure geometriche
e contribuisce a riscaldare l'ambiente. Un modo per dirci, invece,
che anche le città odierne possono essere rese accoglienti e vivibili?
Paola Galletto
English version
Places
The places series, represented by geometric
posts and countries realized from 1998 till 2000, opens the doors
to an unreal, visionary and timeless but also familiar world.
It's a world that winks at futuristic atmospheres ans sensations.
Here the author have a step towards a surrealistic and metaphisic
imagery, influenced by Dalì, De Chirico and Escher's works.
In these oil on canvas, a masterly mix of geometric figures (spheres,
pyramids...), false perspectives and false grounds, create cities
where the uman presence is not allowed.
Dumb and silent cities, where squares, buildings and blocks of flat
are admired because of the simplicity of their shapes, their colors
and their capacity of bringing to our mind the futuristic iconography.
Is it an attempt to denounce the alienation felt in the big modern
cities? Nevertheless you shouldn't refuse to see the use of a wide
range of bright and brilliant colors (both hot and cold), which
is in contrast with the coolnes of the geometric figures. So, is
it an attempt to tell instead that modern cities could be made pleasant
and liveable?
Paola Galletto
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